Un terroir unico, una natura rispettata e ispiratrice, la ricerca permanente di innovazione ed eccellenza: così è forgiata l’unicità di Château Dauzac.
Tutto nasce da una terra donata a Petrus d’Auzac nel XXII secolo da Riccardo “Cuor di Leone”, re di Inghilterra. Le prime vigne furono piantate nel XVI secolo da dei monaci benedettini. Già nel XVII secolo Château Dauzac era riconosciuto come “uno dei più bello ed immensi di tutto il Medoc”. La famiglia irlandese Lynch a partire dal 1741 è stata proprietaria del Château per 95 anni aiutandone la diffusione. Sotto la famiglia Wiebroock, Dauzac raggiunse l’aristocrazia bordolese entrando, nel 1855, nella classificazione dei Grand Cru ordinata da Napoleone III. E’ grazie alla famiglia Johnston, al castello per 76 anni, che si devono le prime migliorie in termini di quantità, di dimensioni del Domaine (120 ha) e di innovazione. Dauzac diventò centro del mondo del vino quando la sua equipe creò la “bouille bordolaise” per trattare peronospora e oidio. Nel 1939 per primi, grazie al nuovo proprietario M. Bernat già produttore di ghiaccio artificiale, utilizzarono un metodo di termoregolazione destinato al vino. Dal 2020 Dauzac è di proprietà della famiglia Roulleau. Il terroir è unico, un solo appezzamento da 49 ha (di cui 45 in Margaux) sulle rive dell’estuario della Gironda. La biodiversità è una risorsa (15 arnie, pecore…) e il rispetto dell’ambiente è prioritario: la maggior parte delle culture sono in biodinamica, nessun residuo sintetico di produzione, nessun prodotto anti-botrytus, nessun pesticida da 20 anni.