Savignola è un piccolo borgo nato come comunità di agricoltori nel sedicesimo secolo ed è oggi una piccola realtà vitivinicola il cui tratto distintivo è un’attenta cura del dettaglio, alla ricerca di qualità ed equilibrio tra tradizione e innovazione in ogni processo, servizio e attitudine, affinché questo borgo rimanga un’autentica e sostenibile espressione di questa regione, il Chianti Classico. Savignola, il cui nome ha etimologia etrusca, era conosciuto come un insediamento cristiano costruito intorno alla prima metà del diciassettesimo secolo. In un tempo in cui le donne si occupavano quasi esclusivamente delle mansioni domestiche, Savignola e le sue cantine erano gestite da una donna ambiziosa e dal carattere forte, Paolina, che negli anni ‘50 e ‘60 non solo rese celebre la cantina di famiglia ma fu da esempio ad altri produttori portando innovazione alla tradizione storica del Chianti Classico. In particolare, fu la prima donna e la terza persona ad imbottigliare la sua Riserva in una bordolese. La stessa ambizione e determinazione guidano oggi Manuela e suo marito Luzius, che insieme al loro team danno continuità a questo meraviglioso progetto. Sia le attività in cantina che l’accoglienza sono svolte da uno staff tutto al femminile il cui rispetto per la tradizione incontra la continua ricerca di innovazione in ogni prodotto ed esperienza proposte a Savignola. In vigna vige il concetto di produzione integrata che permette la conservazione sostenibile dei vigneti e minimizza l’uso di prodotti ausiliari, nel pieno rispetto dell’ambiente. La vendemmia viene fatta a mano, selezionando scrupolosamente solo i grappoli maturi e sani. In cantina l’uva viene inizialmente diraspata, permettendo così il distaccamento degli acini dal rachide, ed in seguito leggermente pigiata in modo da ottenere una soffice rottura della buccia, fondamentale per arricchire il vino di antociani, polifenoli e tannini. Ogni uva viene vinificata separatamente, a seconda della tipologia di vitigno, del vigneto e del suo livello di maturazione. Durante la prima fermentazione e un periodo di macerazione di circa 25-30 giorni, viene effettuato un controllo rigoroso e quotidiano dei vini, attraverso analisi e monitoraggio dell’andamento della fermentazione con il controllo delle temperature delle varie vasche. A partire dal mese di febbraio, quando si effettuano i tagli, il vino viene accomodato nelle barrique o botti grandi, esclusivamente di rovere francese, a seconda della tipologia di vino. L’affinamento in legno, per un periodo che va dai 12 ai 24 mesi, permette ai nostri vini di rinforzare le loro caratteristiche sensoriali e di differenziarsi tra loro. Prosegue poi la loro evoluzione in bottiglia per almeno 2 o 3 anni, un periodo di affinamento naturale e graduale utile ad ammorbidire i tannini, sprigionare gli aromi e perfezionare vini caratterizzati da un importante potenziale di invecchiamento come i nostri, capaci di regalare grandi soddisfazioni per più anni.